I^ DI AVVENTO
VANGELO DELLA DOMENICA
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Vi saranno segni nel sole, nella
luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del
mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura e per l’attesa di
ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno
sconvolte.
Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire su una nube con grande potenza e
gloria. Quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e
alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina.
State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano in
dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi
addosso all’improvviso; come un laccio infatti esso si abbatterà sopra tutti
coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra. Vegliate in ogni momento
pregando, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che sta per
accadere, e di comparire davanti al Figlio dell’uomo».
COMMENTO AL VANGELO
Con la prima domenica di Avvento, il vangelo che ci accompagnerà nel corso dell’anno è quello di Luca.
Di colpo siamo posti alla fine dei tempi. Quella venuta di Dio verso gli uomini tanto attesa si è realizzata
con Gesù: Dio ha visitato il suo popolo! La storia però non si è fermata: il tempo è compiuto, ma non è
finito. È lui stesso, Gesù, che rimette l’umanità e la chiesa in cammino e in stato di attesa verso un’altra
Venuta. La prima venuta è stata nell’umiltà e nella sofferenza; la seconda sarà con potenza e gloria
grande. Noi viviamo questo tempo che si trova nel mezzo tra la prima venuta di Gesù, ossia l’incarnazione,
e la seconda venuta che sarà nella gloria. Possiamo affermare che viviamo un continuo Avvento, fino alla
venuta ultima del Signore Gesù.
Poiché Gesù è in procinto di venire, la chiesa deve vegliare incessantemente. Essa guarda tutta protesa in
avanti, per attendere il suo Signore e sposo. La vigilanza si impone sempre. L’attesa e la veglia ci
strappano a noi stessi e ci lasciano nelle mani di Dio, dal quale dipende ogni compimento, che verrà
quando vuole lui. Pertanto, è indispensabile operare una scelta morale precisa per cogliere i segni dei
tempi e non restare intorpiditi, è indispensabile levare il capo nell’impegno quotidiano per incontrare gli
occhi di Cristo che chiama il nuovo mondo alla luce.
La Parola di questa domenica ci invita a maturare nella fede. La manifestazione di Gesù come Signore del
tempo e della storia opera la nostra autentica liberazione da ogni compromesso e ambiguità e ci apre alla
verità definitiva del suo amore universale ed eterno.
Chiediamo al Signore che questo tempo di Avvento ci formi e ci converta alla vigilanza, vera via alla
libertà!